Frittata di zucchine con burro ghee
Ingredienti
Zucchine 300 grammi
Uova Sbattute 2
Burro ghee
Origano
Le zucchine devono essere finemente tritate; per far perdere loro acquosità, bisogna mescolarle ad un po’ di sale e lasciarle riposare per circa quindici minuti con un peso sopra.
Mescolare il tutto per bene e friggere con burro ghee in padella antiaderente. Il burro ghee (o burro chiarificato) è un burro con un ridotto contenuto di lattosio e di caseina.
Frittata con Avocado
Ingredienti
Uova
Avocado maturo
Parmigiano Reggiano
Olio Extravergine di Oliva
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Felice connubio (insolito ma gustoso…) fra uova ed avocado, uniti in una frittata. Questa, è cotta al forno, su carta forno poco oliata, mantenendo la temperatura media del forno a non più di 100 gradi (il che allunga i tempi di cottura, ma evita la formazione della pericolosa acrilamide), e rigirata durante cottura. Le Uova sono una miniera di colina, proteine nobili, vitamina D3, e tanto tanto altro, e forniscono i migliori aminoacidi presenti in natura, altamente biodisponibili.
Nel tuorlo c’è un concentrato di nutrienti e non va mai eliminato. Il suo ricco contenuto di colesterolo non innalza assolutamente i livelli di colesterolo totale e di colesterolo LDL (il più pericoloso), ma anzi aumenta la sintesi epatica di colesterolo HDL (cosiddetto “buono”). Ciò che innalza il colesterolo totale e il colesterolo LDL sono invece i carboidrati (tutti… integrali e raffinati. Meno iperglicemici se consumati sotto forma di chicco).
L’assunzione di carboidrati (specie se raffinati) induce un picco di glicemia, che a sua volta innesca un picco di Insulina. Quest’ultima stimola a livello epatico la sintesi di colesterolo totale e, soprattutto, di colesterolo LDL e di trigliceridi. Non va temuta l’assunzione, anche giornaliera, di uova, alimento semplice, genuino e naturale.
Mentre occorrerebbe fare molta più attenzione all’azione fortemente negativa di una assunzione giornaliera di pasta, pane, riso, fette biscottate, biscotti, merendine, crackers, focacce, gallette, ecc. (tutti iperglicemici ed iperinsulinemici), e /o di alimenti cosiddetti light, senza zuccheri aggiunti, ma zeppi di edulcoranti chimici (sorbitolo, maltodestrine, aspartame, maltosio, ecc. e anche l’eritritolo…) e formati da una lunga lista di ingredienti non conosciuti dalle nostre bisnonne e nonne.
Patate al forno su letto di Parmigiano Reggiano
Ingredienti
Patate
Parmigiano Reggiano
Sale
Rosmarino fresco
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Ricetta facilissima e golosa. Tagliare a metà le patate (se si volesse abbassare l’indice glicemico bisognerà tenerle in frigo una notte in ammollo in acqua fredda). In una pirofila, con una base di carta forno, spolverare uno strato abbondante di Parmigiano Reggiano grattugiato.
Porre le patate sul letto di parmigiano e mettere la pirofila in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 30 minuti (o comunque finché uno stecchino riesca a penetrare facilmente nella patata), fino al formarsi di una crosticina di parmigiano sotto le patate. Consumare il piatto sia caldo che freddo. Consumate a temperatura ambiente, le patate avranno abbassato ulteriormente il loro indice glicemico. A piacere, si può aggiungersi sale e rosmarino fresco.
Avocado e uovo sodo
Ingredienti
Avocado
Uovo sodo
Pepe nero
Olio Extravergine di Oliva
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
È un ottimo piatto serale (ma anche eccellente come pranzo e/o colazione, laddove sia gradita una colazione salata). Un piatto semplice, eccellente sul piano nutrizionale, perché ricco di proteine nobili (uova), di fibre, omega 3, grassi polinsaturi e vitamine (avocado), di omega 3, vitamine e preziosi omega 9 (olio extravergine di oliva).
Nel tardo pomeriggio e soprattutto la sera, la sensibilità all’insulina decresce significativamente (mentre è massima nelle ore del mattino, decrescendo gradatamente durante le ore del giorno). Ciò significa che la metabolizzazione dei carboidrati (specie se raffinati… ossia pasta, riso, pane, pizza, focacce, crackers, ecc, a base di farine bianche) sarà meno ottimale, con prolungata permanenza, nel sangue, di elevati livelli glicemico ed insulinemici. Ciò comporterà :
– un aumento di citochine proinfiammatorie;
– un aumento dell’LDL colesterolo (che, per inciso, è aumentato dall’assunzione dei carboidrati, e non dalla assunzione di uova o di olio extravergine di oliva… che sia chiaro, una volta per tutte)
– soppressione, da parte di livelli più elevati e più prolungati di insulina, della secrezione di Melatonina da parte della ghiandola pineale, con conseguente compromissione della qualità del sonno e del corretto funzionamento del sistema immunitario (la Melatonina è un potente regolatore del sistema immunitario).
Meglio, quindi, cenare con un pasto ricco di proteine (carne, pesce, uova, alcuni formaggi) e di verdure in abbondanza, sia cotte che crude. Evitando anche la frutta, soprattutto quella molto zuccherina (da assumere meglio a colazione e/o a pranzo), in quanto la frutta, ricca di uno zucchero chiamato fruttosio, può alterare il metabolismo di un ormone, la Leptina, ed essere inoltre metabolizzata male, dato il rallentamento metabolico serale e notturno. Ciò nella normale quotidianità… Una bella pizza, o una bella carbonara, o uno dei tanti dolci squisiti. mai e poi mai danneggeranno l’organismo, se assunti una volta a settimana la sera.
Frittata di germogli di cipolle
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
I germogli delle cipolle non vanno buttati. Ricchi di importanti nutrienti, possono essere utilizzati per arricchire insalate, minestre, o frittate. Sono assolutamente non tossici, ricchi di Glucosidi Solforati, fra i quali il più importante è il Disolfuro di Allilpriopile, il più ricco anche di proprietà nutrizionali; inoltre, contengono zolfo, ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio e manganese, Vitamina A, Vitamina C, e vitamine del Gruppo B, Flavonoidi con effetti diuretici e Glucochinina, un ormone vegetale con attività antidiabetica.
Aggiunti ad una frittata di uova, formano un piatto nutrizionalmente eccellente, in quanto è un buon connubio di proteine nobili, Omega 3, Oligoelementi, Flavonoidi e vitamine, a ridottissimo indice glicemico. Il consumo di un pasto serale proteico e low carb evita gli Spike glicemici ed insulinemici serali, i più deleteri. Le proteine, a cena, stimolano la secrezione notturna dell’ormone della crescita (GH), indispensabile per il mantenimento di un buon trofismo muscolare.
Insalata patate, carciofi e miglio
Ingredienti
Miglio Bruno
Patate
Cuori di Carciofo
Olio Extravergine di Oliva (Evo)
Rosmarino
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Piatto ottimo, che utilizza una verdura di stagione, il carciofo, da servire a temperatura ambiente, privo di glutine, ricco di Magnesio, Potassio, Ferro, Zinco, Vitamine del Gruppo B, e, soprattutto, Silicio, utilissimo per il benessere di ossa, cartilagine, connettivi, e chioma lucida e folta. Piatto a base di verdure che può contribuire ad alleggerire queste giornate di festa in cui i pranzi e le cene sono particolarmente abbondanti.
I cereali a chicco (anche molto piccoli come quelli del miglio) andrebbero tutti lasciati in ammollo per 8-10 ore, con acqua ed un cucchiaio di succo di limone o di aceto di vino bianco. Ciò è utile non solo e non tanto per abbreviarne i tempi di cottura, ma quanto per far ridurre/azzerare il contenuto in fitati dei cereali, fitati che ostacolano l’assorbimento di preziose vitamine e minerali.
Dopo le ore di ammollo, il miglio è stato sciacquato sotto acqua corrente, in un colino dalle maglie strette, e quindi cotto (1 parte di miglio e 3 parti di acqua, ad esempio 100 gr. di miglio + 300 ml di acqua) a fuoco basso, e con coperchio, per almeno 20 minuti, e comunque fino a completo assorbimento dell’acqua di cottura.
Infine, il cereale ormai cotto è stato lasciato riposare, a fuoco spento, per una decina di minuti, poi messo in un piatto e sgranato con delicatezza (allo stesso modo utilizzato per sgranare i chicchi di cous cous). Nel piatto odierno, sono stati aggiunti (cotti a parte) cuori di carciofo e patate. Il tutto infine è stato condito (a crudo) con Olio Evo e Rosmarino.
Pappa di pomodoro
Ingredienti
Pomodori
Patate
Cipolla
Zucchina
Olio extravergine di oliva
Basilico
Parmigiano Reggiano grattugiato
Peperoncino in polvere (un pizzico)
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Spellare i pomodori, metterli a lessare con patate tagliate a tocchetti, una cipolla bianca, una zucchina verde piccola, acqua quanto basta. Se tende ad asciugare troppo, aggiungere un po’ di acqua durante la cottura. Quando il tutto si è ben ammorbidito, frullare fino ad ottenere un composto cremoso.
Aggiungere a fine cottura olio extravergine di oliva, Parmigiano Reggiano grattugiato, un pizzico di peperoncino rosso in polvere e qualche fogliolina di basilico fresco. Questo piatto è gradevole sia gustato tiepido, sia gustato a temperatura ambiente. La cottura del pomodoro determina la formazione del licopene, sostanza con elevata attività antiossidante ed antiradicalica.
La presenza del Parmigiano Reggiano apporta al piatto proteine e calcio. Meglio utilizzare Parmigiano con stagionatura superiore ai 30 mesi, in quanto, l’elevata stagionatura azzera il contenuto di lattosio e riduce considerevolmente il contenuto di fattori favorenti la proliferazione cellulare eccessiva (fattori di crescita). Piatto non a ridotto indice glicemico, data la presenza delle patate e del pomodoro cotto. Se consumato freddo, si riduce il suo indice glicemico.
Tagliatelle pesto e avocado
Ingredienti
Pasta Chetogenica (tagliatelle)
Pesto con Avocado (Basilico, Olio Extravergine di Oliva, Mandorle tritate, Avocado, Limone)
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
La Pasta Chetogenica ha meno del 2% di carboidrati, pari all’ 1.9 grammi di carbo ogni 100 grammi di pasta (pasta di frumento, anche integrale: 80 grammi di carboidrati x 100 grammi di pasta), ed un alto contenuto di proteine vegetali (circa 38 grammi per 100 grammi di pasta), senza additivi, e senza conservanti nocivi. L’eccessivo consumo di carboidrati della attuale alimentazione occidentale (pasta, riso, pane, focacce, pizze, fette biscottate, crackers, biscotti, ecc.) è alla base di numerose, pericolose patologie, quali obesità, prediabete, diabete, sindrome metabolica, e altro.
Anche gli alimenti nella forma integrale (pur se più salutari rispetto alle farine raffinate) sono trasformati, alla fine, in glucosio. Come dire: l’intestino non ha occhi. Ciò che arriva, se è ricco di carboidrati, diventa glucosio, alla fine. In assenza di sovrappeso od obesità, in assenza di ridotta tolleranza agli zuccheri o di prediabete o diabete o dislipidemie, i carboidrati non vanno banalmente demonizzati. Un loro consumo oculato, non eccessivo, vario (ad esempio, sotto forma di chicco, e non solo come trasformazione in pasta ecc) è anche salutare, specie se sempre associato a regolare attività fisica.
Ma qualora coesistano le patologie sopraelencate, il consumo di carboidrati dovrebbe essere marcatamente ridotto. Non ha alcun senso prescrivere ad un diabetico o ad un prediabetico pasta o pane o frutta anche la sera, magari aumentando, in modo compensatorio, la dose giornaliera di insulina. È molto più logico ridurre in modo importante il consumo giornaliero e non solo serale di carbo, privilegiando proteine di elevata qualità, verdure non glicogeniche, grassi insaturi di ottima qualità e ricchi di Omega 3, quali l’olio extravergine di oliva.
Riso Venere con carciofi, asparagi e avocado
Ingredienti
Riso Venere Integrale
Pomodori
Asparagi
Cuori di carciofo
Uovo sodo
Avocado
Olio Extravergine di Oliva
Pepe bianco
A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania
Lasciare il Riso Venere12 ore in ammollo, poi sciacquarlo più volte e dopo averlo lessato e raffreddato, riporlo per alcune ore in frigorifero per abbassare notevolmente l’indice glicemico. Questo permette di consumare un primo piatto freddo completo di proteine, grassi prevalentemente insaturi, carboidrati con ridotto indice glicemico, gluten free, fibre, minerali, vitamine, omega 3 ed omega 9, antiossidanti. Unirlo infine con gli altri ingredienti.
Insalata di Riso Venere
Ingredienti
Riso Nero Venere
Uova sode
Rucola
Pomodorini
Cetrioli
Peperoni Rossi
Maionese Vegetale
Menta
Pepe Bianco
Il Riso Nero (o Riso Venere) è un riso integrale, caratterizzato da chicchi piccoli e scuri, che sprigionano un delicato e gradevole odore durante la cottura. Questo riso è ricco, oltre che di fibre, di sostanze antiossidanti, in quantità superiore al riso integrale ed al riso bianco. È ricchissimo inoltre di Selenio, Magnesio, Ferro e Vitamine. Presenta un indice glicemico leggermente ridotto rispetto al riso bianco ed al riso integrale. Consumato freddo (meglio se tenuto in frigo un paio di ore prima di essere consumato), come nel piatto in fotografia, abbassa ulteriormente il suo indice glicemico ed insulinico.
Va cotto mettendolo direttamente in acqua fredda (dopo averlo sciacquato brevemente sotto acqua corrente), nella proporzione di una parte di riso e 2 parti e 1/2 di acqua. Portato ad ebollizione, va cotto a fiamma molto bassa e coperto, fino a completo assorbimento dell’acqua di cottura. Essendo i suoi chicchi piccoli e delicati, non andrebbe mescolato durante cottura, o mescolato molto delicatamente e solo una volta durante cottura. Va preferito sotto forma di coltivazione biologica.