I danni per la salute legati al sovrappeso ed all’obesità

Un consumo giornaliero di pasta, pane, pizza, focacce, fette biscottate, biscotti, dolci, ecc., è molto lontana da quella definita “dieta mediterranea” ed è erroneamente confusa con quest’ultima

A cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta

Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania

La attuale alimentazione dei popoli Occidentali e dei Paesi evoluti è eccessivamente ricca di carboidrati raffinati e di cibo elaborato e processato. L’obesità (soprattutto infantile ed adolescenziale) è in vertiginoso aumento. Un consumo giornaliero di pasta, pane, pizza, focacce, fette biscottate, biscotti, dolci, ecc., è molto lontano dalla “dieta mediterranea” ed è erroneamente confuso con quest’ultima. La maggior parte di persone ha un consumo medio giornaliero di oltre 200 grammi di carboidrati al giorno me da un punto di vista di indice glicemico, molto ridotta è la differenza fra carboidrati raffinati e carboidrati integrali.

Inoltre, i legumi, tutti, considerati a torto alimenti essenzialmente proteici, hanno circa il 50% o poco più di carboidrati. Il costante innalzamento dei livelli di glicemia e (conseguentemente) di insulina, sia basali che come picchi post prandiali, oltre a favorire l’aumento di grasso, è indice di uno stato definito “stato subclinico di infiammazione cronica latente”. Tale stato è clinicamente silente. A livello sierico è però identificabile con un aumento costante della VES, della PCR, dei globuli bianchi, degli indici di ossidazione cronica.

Questo stato subclinico favorisce la comparsa dei Diabete 2, di obesità e sovrappeso (in particolare, con aumento del grasso viscerale), di pseudo steatosi epatica (cosiddetto “ fegato grasso”) , di ipertensione, di ipercolesterolemia, di iperuricemia. Sovrappeso od obesità inducono inoltre danni alle articolazioni (perché sovraccaricate dal peso eccessivo). Sia il Diabete 2 , sia lo stato infiammatorio subclinico predispongono a pericolose patologie, quali cardiopatie, trombosi, ictus e, ultimo ma non ultimo, neoplasie.

Mantenere un peso ideale, per altezza, sesso ed età, non è un fatto estetico, è soprattutto un fatto di salute, a breve, medio e lungo termine. Occorre ridurre quindi il consumo di carboidrati, se si è davanti a condizioni di sovrappeso od obesità, privilegiando il consumo di carboidrati al mattino, in quanto nelle prime ore del giorno la sensibilità all’insulina è massima. Privilegiare un corretto apporto di proteine (non inferiore ad 1 grammo pro chilogrammo di peso ideale nelle 24 ore, in soggetti sedentari), e di grassi sani, quali quelli dell’olio extravergine di oliva e della frutta secca.

Le uova, ottimo alimento con il migliore profilo bionutrizionale fra tutti gli alimenti, non vanno demonizzate ma, anzi, consumate spesso. Sono i carboidrati, difatti, a fare aumentare il colesterolo e non i grassi “buoni”, in quanto l’insulina stimola a livello epatico la sintesi di LDL colesterolo (il colesterolo “cattivo”). Largo spazio alle verdure, mentre va posta attenzione alla frutta, che è in grado di innalzare la glicemia, specie se consumata a digiuno. Infine… muoversi, muoversi, muoversi!