La mia storia? O meglio, quella dei miei orecchini?
Proverò a raccontarla… Nel 2008 sono stata operata di cancro! Quando la vita ti costringe a dover vivere questa esperienza non puoi non uscirne devastata. La paura diventa tua compagna inseparabile, la malattia con tutto il suo contorno il primo pensiero al risveglio e l’ultimo nel tentativo disperato di riuscire a prendere sonno. Insomma senti che la tua dimensione di persona sana è finita per sempre e ne sta iniziando un’altra fatta di incertezze e tanta paura; poi se il cancro ti colpisce il seno, il gioco è fatto, perché non ti riconosci più neanche come donna e la tua immagine allo specchio ti ritorna come mille lame affilate dritte al cuore! In questo scenario di simbolico “addio alla vita” sono nati loro, i miei orecchini, le “mie creature”, i “ picciriddi” (i bambini)!
Accadde così, per caso un giorno, mentre mi trascinavo a casa con la voglia di non esistere che trovai un pezzetto di legno di balsa. Non so perché lo presi e mentre lo rigiravo tra le mani indecisa su cosa farne, andai a prendere i colori acrilici di mia figlia e cominciai a scarabocchiarci un Etna! Il disegno era veramente mostruoso, ma ero così contenta da non rendermene conto a tal punto da trasformarli in orecchini x indossarli subito e andare a fare la spesa. Scesa in strada, dopo qualche minuto, incontrai una conoscente che tutta entusiasta li notò e me ne richiese un paio x lei. Da quel momento cominciò la mia rinascita: le sue colleghe li videro e me li commissionarono … e da allora i “picciriddi” girano per il mondo…
Ci tengo a precisare una cosa importante, non sono un’artista, perché il mio disegno è infantile, pieno di difetti e perché tanti altri realizzano molto meglio di me! Però, sono un’artista nella misura in cui ho colorato il buio delle mie giornate! Stavo precipitando nella tristezza più totale, ma mettendo in funzione la creatività e le mie mani sono rinata, mi sono ripresa quella gioia infinita e quell’amore di cui avevo estremo bisogno e che mi ha riportata alla vita!
Ho riavuto, nel 2014, un’altra recidiva al seno, ma stavolta il mio pensiero è stato: meno male che è sempre a sinistra così posso disegnare! Oggi con la mia tetta e mezzo mi sento bella come mai e più che mai, ho avuto tante soddisfazioni con le mie “creature”, ho conosciuto tante belle persone che sono entrate a far parte della mia vita e che porto nel cuore. Il mio messaggio per tutti/ tutte? Se cadi, piangi e disperati pure, però libera l’artista che è in te, quello che ti ritorna alla vita: disegna, cucina, cuci, balla, scrivi, canta perché forse le pagine più belle del libro della tua vita devi ancora scriverle e sono proprio dietro l’angolo che aspettano te!
Patrizia Sciuti