Ruolo ed importanza del tessuto muscolare

Il quantitativo individuale di tessuto muscolare correla positivamente sia con la qualità di vita, sia con la longevità

Rubrica a cura della Prof.ssa Lilliana Ciotta
Endocrinologa. Docente Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania

Il tessuto muscolare è oggi considerato un vero e proprio organo endocrino. Oltre le note funzioni di sostegno dell’apparato scheletrico, di forza e di potenza per poter effettuare correttamente i movimenti del corpo, oltre il ruolo nel mantenimento di equilibrio e corretta postura, il TM partecipa a numerose azioni metaboliche e biochimiche. È stato evidenziato come il quantitativo individuale di TM correla positivamente sia con la qualità di vita, sia con la longevità ossia: maggiore è la quota soggettiva di TM, più alto è il grado di salute e di benessere. E, ovviamente, poco o ridotto TM riduce la qualità di vita nonché il grado complessivo di salute.

Purtroppo, fisiologicamente, a partire soprattutto dal quarto decennio di vita, si assiste ad un decremento annuo della quota di TM, e ciò soprattutto nel sesso femminile. Il ruolo importante del TM riguarda il metabolismo e il TM correla positivamente con un buon metabolismo, garantisce difatti una buona gestione del metabolismo di carboidrati e lipidi, alza la quota di dispendio energetico anche a riposo,  mantiene un ottimale trofismo del tessuti osseo.

Particolarmente interessanti sono due sostanze correlate al TM:

1) l’irisina

2) Il BDNF (Brain Deriveted Neurotrophic Factor)

L’Iridisa è una molecola prodotta dal TM durante l’attività fisica e regola il rapporto fra tessuto adiposo e tessuto muscolare, nonché il metabolismo energetico ed il dispendio calorico globale del corpo. L’Irisina è un vero e proprio ormone, che favorisce la trasformazione del tessuto adiposo bianco in tessuto adiposo bruno, metabolicamente attivo e benefico. La sua produzione è fortemente stimolata dall’attività fisica e una buona produzione riduce il rischio di aumento ponderale, di dismetabolismi, di diabete 2.

Il BDNF è una importante proteina prodotta soprattutto nel cervello, che mantiene la plasticità neuronale, favorisce la sopravvivenza dei neuroni e il buon funzionamento delle sinapsi. L’attività fisica stimola la produzione cerebrale di BDNF,  in maniera proporzionale alla quota corporea di TM: più TM è presente, maggiore sarà la produzione di BDNF con l’ attività fisica. È dimostrato difatti che l’attività fisica riduce il rischio di malattie neurodegenerative, di Morbo di Alzheimer e di Parkinson.

Risulta quindi importante  mantenere una buona quota di TM e la sedentarietà riduce progressivamente e notevolmente il TM. L’ aumento dell’età comporta una fisiologica perdita, anno dopo anno, di TM Come ovviare?

1) Assumendo quotidianamente una adeguata quota di proteine con l’alimentazione

2) Svolgendo regolarmente esercizio fisico, in maniera moderata e costante. Ed in tal senso, l’attività fisica più redditizzia è quella cosiddetta di “resistenza”, che si attua utilizzando il peso stesso del corpo (ad esempio, piegamenti sulle braccia, flessioni con le gambe, etc.), oppure utilizzando pesetti di 1-2 kg.

 

Bibliografia:

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